L’Eco della Solitudine

Era l’anno 2023, in un Azeroth dilaniato da guerre senza fine e tradimenti celati nell’ombra. In un’era in cui gli eroi si radunavano in grandi schiere, un guerriero camminava solo. Il suo nome era Fàtboy, un lupo solitario, un veterano delle battaglie, un tempo temuto e rispettato, ma ora avvolto da un senso di vuoto. Gli anni di guerre, le infinite campagne e il continuo susseguirsi di alleanze effimere avevano logorato il suo spirito.

Camminava tra le rovine di vecchie amicizie e campi di battaglia ormai silenziosi, cercando un senso, un motivo per continuare a brandire la spada. Ma nelle taverne e nelle città, trovava solo eroi giovani e arroganti, impazienti di colpire e farsi un nome, senza alcun rispetto per i racconti di chi aveva vissuto le vere guerre del passato.

Il Richiamo del Tempo

Una notte, mentre si trovava nella locanda di Roccavento, affondando il pensiero in una coppa di idromele, Fàtboy udì le parole di un vecchio saggio. Costui parlava di viaggi nel tempo, di eroi dimenticati, di leggende che ancora potevano riscrivere il loro destino. “Il tempo non è un fiume che scorre in una sola direzione”, disse il saggio, “ma un sentiero che può essere percorso avanti e indietro da coloro che ne comprendono il valore”.

Quella notte, Fàtboy sognò. Sognò di guerrieri che, come lui, erano stati lasciati indietro dal mondo moderno, di eroi che avevano bisogno di un nuovo scopo. E nel sogno vide un nome: TimeWalkers.

La Chiamata alle Armi

All’alba, Fàtboy non era più lo stesso. Aveva una missione. Iniziò a percorrere Azeroth in lungo e in largo, cercando coloro che si sentivano persi, coloro che non trovavano più posto tra i ranghi delle nuove generazioni. Cavalcò tra le foreste di Elwynn, attraversò le distese ghiacciate di Northrend, si addentrò nei deserti di Tanaris. Ovunque andasse, trovava guerrieri, maghi, cacciatori e guaritori che condividevano la sua nostalgia, il suo desiderio di tornare a combattere con onore e rispetto. Non per la gloria, non per la fama, ma per il puro piacere di condividere il cammino.

Così nacquero i TimeWalkers, non una semplice gilda, ma una confraternita di veterani, di viaggiatori nel tempo, di spiriti liberi che avevano trovato nuovamente uno scopo. Non erano più soli, non erano più dimenticati. Il tempo era il loro alleato, e con esso avrebbero forgiato una nuova leggenda.

L’Inizio di una Nuova Era

I TimeWalkers divennero presto una forza inarrestabile. Non cercavano ricchezze, non ambivano ai troni, ma ovunque andassero, portavano saggezza, coraggio e cameratismo. In battaglia combattevano con la forza di chi ha visto mille guerre e conosce il valore della vita. Nelle taverne, le loro risate risuonavano come un’eco lontana di tempi migliori.

E così, mentre Azeroth continuava a mutare e le epoche passavano, i TimeWalkers restavano. Perché il tempo non è un nemico per coloro che sanno camminare al suo fianco.

La leggenda di Fàtboy e dei suoi compagni era solo all’inizio.